Nove marzo duemilaventuno
Trecentosessantasei faticosi e tremendi giorni. Di te. Non sei più uno sconosciuto? Lo sei ancora. Sei un inganno che fa danno semina dolore fluttuando nell’aria abituale. In questa primavera folle sbocciano ancora lacrime tra le viole. I non ti scordar di me non mi ispirano più come un anno fa. Nove marzo duemilaventuno speranzosi e … Leggi tutto