Non me l’aspettavo, sai? Gironzolavo tra i libri incuriosita dalle promozioni e attratta, come al solito, dai quaderni di varie dimensioni, colori, fantasie. Come questo sul quale sto scrivendo ora. Ah, perché non lo sapevi? Anche tu, anzi soprattutto tu, sei stato concepito nella mente e nel cuore; poi sei stato realizzato in primis dalla penna sulla carta. Esiste il computer, lo so. Ma le poesie arrivano all’improvviso, a tradimento, nel cuore della notte, in momenti impensabili, improbabili e imprevedibili. Hai dunque capito perché amo i taccuini? E le penne blu, sempre a coppia, con una matita a scatto ed una normale ben temperata, che non si sa mai.
Ma torniamo a noi. C’è stato un giorno in cui sei stato partorito. E la prima emozione è stata il vederti la prima volta,
prenderti, tenerti un po’ tra le mani, osservare bene la copertina, sfogliando velocemente le pagine. Essere sorpresa dalle tue dimensioni: sei minuscolo ma per me molto prezioso. È giusto così: hai mai visto un diamante gigante? Tu sei il mio diamante personale e molto caro.
Nonostante sembri che tu scompaia tra tanti libri, ci sei, sei lì. Esisti. Non solo per me. E così ho sobbalzato, interiormente e non solo, quando ti ho scorto, con occhi lucidi, in libreria.
…anche i figli cartacei so’ piezz ‘e core 🙂
…come le tue vignette 😉