Londra, così grande ma così accogliente. Tanti microcosmi in un grande macrocosmo eterogeneo e variegato.
Anch’io ne ho fatto parte per cinque anni.
Vivere a Londra è stato un pezzo di vita che ha alimentato la mia passione per la scrittura. I poetry-reading furoreggiavano già alla grande negli anni ’80. E poi gli studi letterari mi portavano giocoforza ad essere vicina a questo mondo di parole che mi hanno rafforzato sia attraverso lo studio, sia attraverso tutte le opportunità che già allora questa città offriva.
Era bello svegliarsi con i rumori degli ambulanti in Portobello Road… Cosa? Portobello Road? Sì, ma non nella zona “in” verso Notting Hill, ma proprio sulla via, nel budello del mercato, nella vera Portobello. Esattamente al civico 300: lì c’era il mio bilocale con camino, molto bohémienne, è vero. E’ un ricordo molto caro. Vedere la casa dall’esterno non rende molto l’idea, bisognava entrarci dentro. Le cose erano poche, i libri parecchi anche se, per fortuna, la biblioteca distava solo due isolati più in là. Bramo di poterci portare mia figlia un giorno non troppo lontano.
Ad onor del vero, a Londra non scorreva solo il Tamigi, ma durante i poetry-reading, in questi pub così densi di vita e di energia creativa, scorreva anche un altro liquido che poteva avere vari colori, giallo oro, rosso ramato, marrone scuro. Io propendevo per il rosso ramato…e nel tempo libero si passeggiava e si chiacchierava, nei parchi, per le vie della città, da sola o in compagnia di amici.
Poi, visto che i miei legami più stretti erano con persone originarie dello Yorkshire, si prendeva un bel treno e si scappava nelle strette strade della città di York, solo alla sera però.
Di giorno si camminava per ore e ore, in posti più o meno così…
molte belle le foto e i posti, i ricordi , a volte.
La scrittura è anche reiterare i ricordi, non credi?
i ricordi ti fanno pensare che il passato è sempre meglio del presente… forse in alcuni casi è vero. Con il tempo maturiamo, siamo meno istintivi e meno incoscenti e spesso anche più soli!
ciao Katia
Credo proprio che tu abbia ragione. Ma forse è solo la nostra percezione della realtà che cambia. In fondo in fondo eravamo soli anche da giovani, ma la nostra ernergia e il nostro modo di essere non ci rendeva consapevoli di ciò. Adesso possiamo assaporare meglio altre cose della vita che continua inesorabile.