Cestino

Di che tipo? Della carta straccia. 

Bastasse prendere il calendario e buttarcelo dentro per dimenticare tutto il dolore, i ricordi che affiorano sempre a tradimento. 

Mi sembrava un atto non solo necessario bensì liberatorio. 

Dopo qualche secondo l’ho ripreso in mano perché sentivo il bisogno di toccare per un’ultima volta i grandi fogli patinati. L’ho sfogliato, a caso, ripercorrendo le date significative, nel bene e nel male. 

Più male. 

Pare che un giorno tutto questo dolore mi sarà utile. 

Questo ancora non l’ho capito ma ciò che so per certo è che nulla sarà mai più come prima.

Banale? Sì, è vero. 

Sto rimettendo insieme i pezzi e cominciando a riempire i vuoti con parole, poesia, contemplazione. 

La banale evidenza di questo cambiamento sparirà quando un po’ di nuova luce illuminerà tutte le cose.

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In una stanza, di primo mattino

l'autrice

Traduttrice ma soprattutto poetessa e scrittrice.

Ha ricevuto diversi riconoscimenti ed è attiva in varie associazioni culturali e membro di giuria in vari concorsi letterari.

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