Di che tipo? Della carta straccia.
Bastasse prendere il calendario e buttarcelo dentro per dimenticare tutto il dolore, i ricordi che affiorano sempre a tradimento.
Mi sembrava un atto non solo necessario bensì liberatorio.
Dopo qualche secondo l’ho ripreso in mano perché sentivo il bisogno di toccare per un’ultima volta i grandi fogli patinati. L’ho sfogliato, a caso, ripercorrendo le date significative, nel bene e nel male.
Più male.
Pare che un giorno tutto questo dolore mi sarà utile.
Questo ancora non l’ho capito ma ciò che so per certo è che nulla sarà mai più come prima.
Banale? Sì, è vero.
Sto rimettendo insieme i pezzi e cominciando a riempire i vuoti con parole, poesia, contemplazione.
La banale evidenza di questo cambiamento sparirà quando un po’ di nuova luce illuminerà tutte le cose.