Modulo di rifiuto standard

È questo l’atteggiamento da tenere quando si partecipa ad un concorso letterario o si invia un manoscritto ad una casa editrice? Mi domando se è ancora attuale una vignetta di Snoopy come questa. Lui sembra consapevole ma la prende con filosofia; oppure non capisce davvero e comunque si rilassa in attesa di buone notizie, prima o poi.

Mi domando anche se una situazione così sarcasticamente descritta sia ancora attuale oppure no. Sono talmente tanti e diversificati i cambiamenti nel mondo editoriale e, man mano che il tempo passa, si affacciano sempre più nuove situazioni ricche di opportunità e possibilità di scelta. Sarà comunque un perdersi con il nostro libro, tra tanti con altrettanti libri, da proporre al mondo? Le garanzie di promozione e visibilità di un grande editore non eguaglieranno mai ciò che possiamo realizzare con le nostre forze? Certo che l’autogestione, dalla prima stesura alla pubblicazione, annulla alla radice una lettera di quel tipo. Ci sono casi eclatanti di esordi meritevoli con case editrici di tutto rispetto come Monika Peetz con il suo romanzo La quinta costellazione del cuore per rimanere in Europa; oppure affacciarsi negli Stati Uniti e ritrovarci con un altro esordio clamoroso, anch’esso edito da Garzanti, uscito ormai da qualche mese: il romanzo Il linguaggio segreto dei fiori di Vanessa Diffenbaugh. Oppure un libro autoprodotto che diventa un best seller; non l’ho letto, a differenza degli altri due, ma ne ho sentito parlare: un libro che in Spagna è arrivato alla decima edizione nel giro di pochi mesi grazie al passaparola ed ora è in procinto di essere pubblicato anche in Italia; per chi volesse approfondire il romanzo s’intitola Ricomincio da te. Se vogliamo andare ancora più in là con le nostre nuove possibilità arriviamo infine agli e-book. Tutta una rivoluzione che interpella le nostre scelte in quanto scrittori e non solo lettori. Certo due sono le condizioni ineludibili: il testo deve essere assolutamente meritevole e la promozione efficace. Questo post è volutamente ricco di domande perché esse esprimono una mia ricerca, e non so se anche voi vi ponete gli stessi quesiti che mi pongo io. In ogni caso, spero di avere il piacere di leggere la vostra opinione.

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l'autrice

Traduttrice ma soprattutto poetessa e scrittrice.

Ha ricevuto diversi riconoscimenti ed è attiva in varie associazioni culturali e membro di giuria in vari concorsi letterari.

11 commenti su “Modulo di rifiuto standard”

  1. Conosco il caso di Eloy Moreno, che poi non è molto diverso da quello dell’altrettanto bravo e apprezzatissimo Carlos Ruiz Zafón, anche lui esploso dopo pubblicazioni minori e molta fatica. Auguro a Moreno la stessa buona sorte. Vorrei citare a esempio anche Amanda Hocking, che è riuscita a vendere 2 milioni di ebook dei suoi romanzi in meno di 2 anni, senza avere un editore. Nessun editore voleva pubblicarla e così si è autoprodotta su Amazon, che in America ha ovviamente un mercato diverso. Il grande successo l’ha portata a concludere un accordo milionario con le più grandi case editrici del mondo, le stesse che, fino a pochi mesi prima, non volevano pubblicare i suoi libri. Ne parlo in questo post (http://www.matteogrimaldi.com/lo-strano-caso-di-amanda-hocking-che-si-auto-pubblica-e-diventa-milionaria/). Sono esempi che danno speranza, fiducia, ma che secondo me non devono ingannare. Quanti sono tutti quelli che si autoproducono senza arrivare a niente? Certamente un numero di gran lunga superiore a quelli che ce la fanno. Io sono dell’idea che autoprodursi sia sbagliato, sempre. Anche se mi rendo conto che ogni regola ha le sue eccezioni. Ti ringrazio per avermi segnalato questo tuo post. Ho salvato il blog fra i miei preferiti. A presto

    Matteo Grimaldi

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    • Grazie Matteo! Anch’io ti seguo e mi piace il tuo blog.
      Sono d’accordo sul non scegliere l’autopubblicazione in primis, però non mi sento neppure di escluderla. Dipende dalle situazioni in cui ci si trova e cosa si vuole realmente affermare e ottenere con il proprio testo. Insomma, non si può pubblicare tutti ma non è giusto neppure non lasciare una possibilità di farsi leggere, non credi?

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  2. Ciao Cinzia, che vignetta meravigliosa. 😀 😀 😀
    Sono morta dalle risate… per l’autopubblicazione sinceramente non sono contraria… ovviamente ci saranno testi non meritevoli ma sicuramente ci saranno testi brillanti, come ci sono testi pubblicati da colossi editoriali che davvero potevo evitare di acquistare 😥 😥 😥 …( parlano di fenomeno letterario e poi mi fregano!!!)
    Quindi sinceramente non mi va di discriminare una strada che sicuramente non accoglierà solo pessimi scrittori ma anche gente che forse non ha voglia, tempo di inviare testi e aspettare mesi di fila… magari qualcuno che lo fa per puro hobby e che guarda caso è anche bravo…
    Ciao.

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  3. stupenda vignetta!

    Sulla promozione posso rispondere proponendo il mio corso BESTSELLER COURSE , primo in Italia, che spiega agli autori come effettuare una promozione vincente…

    Conosco bene Matteo e lo apprezzo come scrittore e blogger. Non sono d’accordo con lui quando sostiene che autopubblicarsi sia sbagliato, sempre. Nei prossimi anni ci sarà un’ulteriore crescita di autopubblicazioni e le leggi dell’economia faranno come sempre la loro parte, la competizione più fitta aumenterà per forza il livello delle pubblicazioni andando a far emergere le opere migliori…

    E’ lo stesso meccanismo della pubblicazione di contenuti online, aprendo ad esempio un blog (che è anche questa autopubblicazione), chi riesce ad emergere? chi ha contenuti migliori, originali e di interesse per un pubblico sufficientemente vasto

    E’ in atto una vera rivoluzione della comunicazione che dobbiamo sicuramente moderare e indirizzare verso percorsi meritocratici, ma non dobbiamo buttare a priori i chiodi sul percorso di questo cambiamento i cui risvolti democraticamente positivi sono innegabili

    Il pericolo più grande da combattere credo sia la pirateria nel mercato degli ebook, vera piaga che in Italia è già pesantemente dilagata (75% degli ebook online sono “piratati”)

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    • Sono d’accordo con quanto dici. La mia impressione è che dalla giungla editoriale diciamo classica, nella quale mi sono imbattuta due anni fa, si stia pian piano passando ad un’altra giungla diciamo più libera e autogestista, se così si può dire, con nuovi mezzi e strumenti, dunque più caotica. Comunque sia è una bella avventura. In questo senso il tuo corso dà sicuramente una gran mano a muoversi meglio con maggior determinazione e consapevolezza.

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    • Ciao Emanuele,
      il fatto che ci sarà una crescita dell’autopubblicazione non è un bel dato. Sarebbe più bello se crescesse il numero dei lettori, per esempio, se no tutti questi nuovi auto-scrittori chi li legge a parte amici e parenti, che comprano, ma non leggono? Emergeranno i migliori? Mah, in Italia, che io sappia, non è emerso nessun libro autoprodotto. Che io sappia eh, ma magari mi sbaglio. Puoi farmi qualche esempio di libro auto-pubblicato che sia diventato un bestseller? All’Estero c’è una differenza, che certi editori che chiedono contributi poi il lavoro lo fanno bene e quindi capita che emergano bravi autori auto-pubblicati.
      Il discorso del blog mi ha fatto sorridere. Che significa che un blog emerge? Che fa contatti? Visite? Che riceve tanti commenti? E se all’autore di questo non gliene importasse niente? Non è sempre tutta una grande gara in cui qualcuno deve vincere per forza. Lasciamo almeno al blog il diritto di espressione, per il puro piacere della scrittura.

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      • Lascio ad Emanuele la risposta. Mi permetto solo di dire, in quanto blogger, che è certamente bello scrivere articoli o qualsivoglia genere di post per il puro piacere di farlo ma quando i commenti non ci sono ecco che ciò mi crea un po’ di dispiacere, nota la parola, neanche insoddisfazione, perché mi sembra di parlare nel deserto. Questa è la mia piccola esperienza. E ben arrivati commenti!

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        • Beh, certo che sono auspicabili commenti e partecipazione dei lettori. E’ che ridurre tutto a una competizione mi sembra svilente per la scrittura stessa, che deve valere per chi la pratica al di là di tutto.

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      • Ciao Matteo, grazie della replica.
        Oggi, in Italia infatti i tempi ancora non sono maturi per libri che raggiungono il successo con l’autopubblicazione. Tuttavia le statistiche come forse anche tu avrai letto si proiettano verso una inesorabile crescita del self publishing.
        Non ho scritto che la crescita dell’autopubblicazione sia in assoluto un dato positivo per l’editoria, anzi un filtro adeguato delle case editrici è auspicabile per mantenere elevati criteri di qualità letteraria, ma l’autopubblicazione di sicuro garantisce a tutti il diritto di esprimersi.
        Io sono un pò strano ma non vedo differenza tra scrivere su un blog e ad esempio autopubblicare ebook come diritto espressivo, o come scrivi tu per “puro piacere della scrittura”: per me rappresentano la stessa identica opportunità che l’avvento dell’era digitale consente di cogliere in due formati distinti.
        Ti ricordo intanto che il caso editoriale online dell’anno (35000 file scaricati) di Pietro De Viola è nato da un’autopubblicazione che poi si è convertita in pubblicazione con Terre di Mezzo, così come il libro Strokes di Stefano Pitino che è diventato un caso online (17000 fan di Facebook) che poi è stato pubblicato su cartaceo.
        In Italia (per il self publishing) ciò che ora sta funzionando è quindi questo: autopubblicarsi online per raggiungere un discreto seguito di lettori e poi pubblicare con case editrici serie per vendere bene sul cartaceo grazie all’onda positiva del precedente self publishing online.
        Kindle è sbarcato seriamente in Italia da poco ma negli ultimi tempi le vendite del giocattolino amazzonico sono esplose. E’ da qualche anno che studio da autodidatta il marketing nell’editoria e secondo me nei prossimi mesi ci sarà un’esplosione del self publishing su Amazon vedi questo link https://kdp.amazon.com/self-publishing/signin Ma è solo una mia opinione questa, niente di più.
        Spero poi che ci sia anche, grazie a questi dispositivi fruibili prinicipalmente dalle nuove generazioni, ciò che tu ti auspichi, e che ne condivido a pieno la speranza, cioè un incremento del numero di lettori.
        Sì Matteo: per un blog che “emerge” intendo esattamente un blog che riceve più visite e interazione dei visitatori.
        Se a poi all’autore non importa questo è un altro discorso.
        Credo che ognuno è libero di dare ai propri progetti gli obiettivi che vuole.
        Non è sempre una gara, certo, sono solo progetti con mete diverse.
        Persone che hanno bisogni distinti.
        Io ti confesso in modo trasparente che curo il mio blog con l’obiettivo di farlo “emergere” e di usarlo come strumento promozionale degli infoprodotti che scrivo (e che vendo autopubblicandomi) e ti assicuro che il tutto avviene mantenendo inalterato il mio diritto di espressione.
        Anzi ti confido che più vendo e più mi sento espressivamente libero. Perché sento che ciò che scrivo è apprezzato, è letto da tante persone e tante persone pagano me e solo me (e non una casa edtrice) per leggere ciò che scrivo, senza nessun filtro manipolato da terzi. Ma il mio è un caso a parte in quanto non scrivo romanzi ma mi occupo di infoprodotti, cioè corsi digitali (vidoe, audio, ebook).
        In ogni caso sono felice perchè sto aiutando concretamente molti autori a migliorare notevolmente le vendite dei propri libri, qualsiasi sia la modalità adottata per la pubblicazione.
        grazie per l’ottimo confronto

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  4. Infatti Cinzia, penso che il primo sia quello di inviare a piccole case editrici che pubblicano senza contributo e trovare consensi… poi dipende dalla persona e dagli obiettivi di ognuno di noi.
    Poi ovviamente nascono altre mille idee per farsi pubblicità. Molti autori mettono online testi in ebook scaricabili gratis o ancora raccolte di racconti autopubblicati per pubblicizzare la loro scrittura, lo stile e via dicendo… insomma ormai ogni trampolino di lancio è buono per un esordiente/emergente.
    Sono d’accordissimo con Emanuele, bellissimo commento.
    Poi è stupendo leggere libri di piccoli editori o ebook scaricabili gratuitamente e trovare qualche idea brillante e interessante.
    Buona serata a tutti…. io passerò la mia in casa, la neve ha bloccato tutto!!! 😥

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