ZYKLON B

Quello del titolo è il nome del gas utilizzato nei campi di sterminio. Non è cosa che si debba necessariamente conoscere. Poco male, verrebbe da pensare, visto che sembra che otto tedeschi su dieci non sanno cosa sia Auschwitz. Pleonastico dire che questo è da ritenersi grave per un popolo che ha scritto una delle pagine più crudeli e ignobili della storia umana.

Personalmente ritengo che sia vitale e doveroso trasmettere la memoria storica di questi tempi in cui sa va sempre di fretta, ricordarsi di quanto si è anche sofferto nel veder altri soffrire. Questo va tramandato soprattutto alle  giovani generazioni perché sono il nostro futuro e a loro dobbiamo affidare i tempi che verranno.

Sono diversi gli scrittori e i poeti deportati da Mario Rigoni-Stern a Elio Vittorini, caro autore della mia adolescenza. Scelgo di postare qui una poesia di Primo Levi che sempre ci scuote, fa riflettere e dovrebbe farci vergognare dal profondo.

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e i visi amici:
considerate se questo è un uomo,
che lavora nel fango,
che non conosce pace,
che lotta per un pezzo di pane,
che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna
senza capelli e senza nome,
senza più forza di ricordare,

vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore,
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca
i vostri cari torcano il viso da voi.

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l'autrice

Traduttrice ma soprattutto poetessa e scrittrice.

Ha ricevuto diversi riconoscimenti ed è attiva in varie associazioni culturali e membro di giuria in vari concorsi letterari.

4 commenti su “ZYKLON B”

    • E’ proprio così, anche se sono tante le testimonianze. Ho scelto questa anche perché, come madre, sento molto la responsabilità del far prendere coscienza ai figli, ai nuovi protagonisti del futuro che verrà.

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  1. La memoria storica di quanto accaduto in quei tristissimi anni deve essere trasmessa ai più giovani perché facciano proprio lo sdegno e il sacrificio di tante vite crudelmente assassinate in nome della razza…ma a me sembra che questo tristissimo messaggio divenga, anno per anno, sempre più debole. Dovremmo ricordare anche la disastrosa deportazione degli Armeni e il genocidio dei Curdi e delle numerose tragedie in Cossovo, in oriente… Il nostro è un gran brutto mondo e l’uomo vuole prevaricare l’uomo, sempre più cattivo ed egoista. Non vedo luce nel tunnel.

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    • La luce nel tunnel c’è, per quanto flebile. È una luce che fa parte dell’uomo, di ciascuno di noi, e ben lo ha esplicitato Dostoevskij, e a questo proposito già scrissi l’articolo “Occorre solo un piccolo seme” qui sul mio blog. Ebbene, questa luce va alimentata con il nostro fare memoria e testimonianza, far prendere coscienza. Per il resto, hai ragione: bisognerebbe ricordare tutte le atrocità che l’uomo ha purtroppo messo in pratica a scapito di altri. Ritengo però che lo sterminio nazista non abbia eguali, anche se non credo abbia senso fare la classifica delle atrocità e aberrazioni umane.

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