Chiedo venia per il ritardo nel postare questa recensione. Mi ha fatto molto piacere leggerla e la condivido con voi lettori del blog. Se siete anche lettori delle mie poesie, potrete commentare nell’apposito spazio.
Un ringraziamento particolare a Mendes Biondo per il tempo speso e l’attenzione prestata al mio libro.
Luce e fiamma di Cinzia Luigia Cavallaro, pubblicata dalla Leone Editore, è una raccolta di poesie che mette al centro del proprio poetare il tema della speranza, qui fenomenizzata nella figura della luce e che va alla ricerca di un io più profondo, di una spiritualità che sia più sincera rispetto a quella generalmente espressa dalla normale preghiera.
Si potrebbe definire un breviario in versi, quello composto dalla poetessa, che cerca disperatamente di ancorarsi ad una certezza ultraterrena, ad un fondamento che sia ulteriore rispetto a quello che possiamo trovare in questa vita. Di fronte al crollo di tutte le certezze ecco che l’interesse nei confronti della fede diviene salvezza e al contempo punto di partenza per una vita nuova, per un vivere più intenso e più profondo, per un esistere più consapevole giorno dopo giorno.
Di fronte alle grandi avventure del tempo e della cronaca mondana, la ricerca di uno spirito che sia ulteriore, garantisce una certezza che trasuda dai versi della Cavallaro e che appare come familiare e presente in ogni istante della propria vita. Sono i momenti in cui questo scompare e lascia che la poetessa vaghi con le sue gambe nel grande mondo, che forniscono la maggiore ispirazione e che dettano le parole con maggiore forza, quasi si trattasse di un richiamo, di una richiesta di salvezza di fronte alla quale nemmeno il lettore può restare indifferente.
Un invito alla riflessione in formato mignon, capace di strapparci almeno per un istante dalla quotidianità e di farci soffermare su problemi che trascendono le nostre capacità cognitive.