(Virginia Woolf, Lettera a un giovane poeta, 1932)Scrivi dunque, ora che sei giovane, assurdità a ruota libera. Sii sciocco, sentimentale, imita Shelley, imita Samuel Smiles; dai corda a ogni impulso; fai ogni possibile errore di stile, grammatica, gusto e sintassi; riversati; inciampa; libera la rabbia, l’amore, la satira con qualsiasi parola tu riesca ad afferrare, costringere o creare, in qualsiasi metro, prosa, poesia o borbottio che ti capiti sotto mano. Imparerai a scrivere. Ma se pubblichi, la tua libertà verrà incrinata; penserai a quello che dirà la gente; scriverai per gli altri mentre dovresti scrivere soltanto per te.
l'autrice
Traduttrice ma soprattutto poetessa e scrittrice.
Ha ricevuto diversi riconoscimenti ed è attiva in varie associazioni culturali e membro di giuria in vari concorsi letterari.
Cara Cinzia, conoscevo bene queste parole della grande Virginia! Le condivido soltanto in parte., perché occorre scrivere “comunque”, è vero ma è anche importante il rispetto verso gli altri che, in questo caso, sono i lettori. Quanto al pubblicare… il mio slogan è: la scrittura è catarsi, la pubblicazione è confessione.
Un forte abbraccio
Susy