Raccolgo uno spunto dall’ultimo articolo relativo a Virginia Woolf che definì Shakespeare “hors de la literature” per invitarvi alla lettura, anche spezzettata, dell’ultimo saggio di Nadia Fusini: per chi non la conoscesse una nota e brava anglista, scrittrice, traduttrice nonché docente e saggista che ha anche scritto un altro bel libro proprio su Virginia dal titolo “Possiedo la mia anima” edito da Mondadori nel 2006.
Comunque, tornando a questo saggio dal titolo “Di vita si muore” che v’invito a leggere: anche chi non ha mai letto Shakespeare, o non è appassionato di letteratura inglese classica, vi troverà spunti molto interessanti non solo per la conoscenza letteraria ma per la propria vita.
Non a caso il titolo richiama alla vita e alla morte; è indicativo di quanto Shakespeare fosse così avanti e pertanto intramontabile. È noto che nei suoi scritti vi fossero presenti tutte le passioni e angosce umane, sempre quelle, ancora oggi.
Ecco che in questo testo vengono eviscerate, spiegate e calate nel nostro presente. Un libro anche tecnico in alcuni punti ma certamente interessante per scoprire un classico che non tramonterà mai.
cara Cinzia, che bello il tuo blog! Un abbraccio emilia
Anche il tuo, mia cara. Lo se seguo sempre anche se non ho ancora commentato mai. Mi riprometto di farlo. Grazie d’essere passata di qui.