Intervista a Cassandra Nudo

Siamo a quota 3 del mio giro di interviste agli autori di Crisalide. E’ la volta di Cassandra Nudo, ingegnere e scrittrice, con qualchecassandra-nudo-250x350 incursione sui campi di foot-ball. Interessante, vero? Per saperne di più basta leggere l’intervista.

 

Tra le righe del tuo racconto Storie di vita vissuta, a ritmo di musica c’è un’impronta di racconto giallo: cosa ti affascina di questa tipologia di scrittura?

Il genere giallo è sempre stato la mia passione, leggo libri gialli da quando ero bambina e scrivere racconti gialli è la mia naturale inclinazione. Di questo genere mi affascina la tipologia di narrazione, soprattutto del giallo tradizionale in cui avviene un delitto e l’investigatore di turno va alla ricerca di indizi, parla con tutti i sospettati fino ad avere il colpo di genio finale che rivela verità nascoste e a volte assurde ed impensabili. Scrivere un racconto giallo comporta il dover architettare e studiare una storia molto articolata, è necessario lambiccarsi il cervello per giorni per arrivare ad una serie di eventi che non siano banali ma riescano a catturare il lettore fino all’ultima pagina. Ma anche leggere un libro giallo porta il lettore a ragionare per cercare di capire quali siano le verità nascoste. Insomma secondo me questo genere di letteratura porta ad una interazione molto forte tra scrittore e lettore.

 

Una laurea in ingegneria e un libro giallo pubblicato: come convivono in te queste due vocazioni?

In effetti la mia professione di ingegnere mal si sposa con quella di scrittrice, è molto difficile far convivere entrambe le vocazioni ma non riesco a fare a meno di nessuna delle due, quindi alla fine riesco sempre a ritagliarmi il tempo per scrivere, leggere, interagire con altri colleghi scrittori, promuovere il mio libro, dar vita a nuove iniziative, e nello stesso tempo, ovviamente, continuare a fare l’ingegnere. Solo una grande passione per la scrittura può aiutare a far superare tutti gli ostacoli che la vita di tutti i giorni ci pone davanti, su tutti la perenne e cronica mancanza di tempo!

 

Scriverai mai un giallo ambientato in ambito calcistico?

Ehm… E’ una domanda che mi sono posta più volte e a cui ancora non sono riuscita a dare una risposta! Il calcio, soprattutto quello dilettantistico, ha un ruolo molto importante nella mia vita, ed è la terza componente che cerco di conciliare col lavoro e la scrittura. E sinceramente mi piacerebbe molto riuscire ad ambientare un romanzo in questo ambiente tanto difficile quanto affascinante. Bè, credo che un giorno ci riuscirò!

 

Perché hai deciso di partecipare alla pubblicazione di Crisalide?

Essere scrittori al giorno d’oggi è davvero difficile, cioè non è che sia difficile scrivere, per quello basta avere fantasia, pazienza e conoscere la lingua italiana. Ma la scrittura fine a se stessa credo sia poco gratificante per ogni scrittore, il passo successivo è ovviamente quello di farsi leggere e quindi di essere pubblicati. In quest’ottica credo sia fondamentale crearsi una rete di conoscenze, che in alcuni casi possono anche diventare amicizie, è importantissimo confrontarsi con altri scrittori, condividere e raccontare le proprie esperienze e ascoltare quelle degli altri, ed è proprio per questo motivo che ho deciso di scrivere un racconto per Crisalide.

 

Lo rifaresti?

Sicuramente sì. Anche se le premesse iniziali del progetto sono state in parte disattese (non sto qui ad entrare nei dettagli) la reputo, in ogni caso, un’esperienza molto importante che mi ha fatto crescere e, soprattutto, mi ha dato la possibilità di conoscere persone che condividono la passione per la scrittura e che difficilmente avrei potuto conoscere in altre occasioni.

 

Come sei arrivata alla scrittura e cosa rappresenta nella tua vita?

Scrivo da sempre, ricordo che già durante le scuole elementari le maestre mi fecero partecipare ad un concorso di poesie per bambini, per me scrivere è la cosa più naturale del mondo. Al liceo ricordo il mio professore di italiano che prima di ogni compito in classe mi ripeteva: “Nudo, tu non puoi scrivere più di otto facciate, ricordatelo”. Questo perché ho sempre avuto l’inclinazione a scrivere davvero tanto! Per me scrivere è una valvola di sfogo, spesso quando sono poco tranquilla, quando c’è qualcosa che mi turba, è sufficiente iniziare a scrivere per stare meglio, entrare nel mio mondo e lasciare le preoccupazioni quotidiane nel mondo reale mi consente di affrontare tutto con più calma e lucidità.

 

UN ESTATE PERFETTA - CASSANDRA NUDOCosa hai pubblicato e perché?

Per il momento ho pubblicato un libro giallo intitolato ‘Un’estate perfetta’ e due racconti in altrettante antologie. Quando iniziai a scrivere ‘Un’estate perfetta’ non pensavo alla pubblicazione ma una volta terminato è stata la normale evoluzione delle cose a spingermi a cercare una casa editrice ed intraprendere il faticoso viaggio della pubblicazione.

 

Cosa pensi dell’editoria italiana?

Bella domanda! Probabilmente non ho le competenze né le conoscenze per poter dare una risposta adeguata, ma la mia esperienza personale mi fa pensare che ci sia un bel pasticcio in questo campo! Troppe piccole case editrici, troppi scrittori e troppo pochi lettori! E le piattaforme di self-publishing contribuiscono a rendere l’editoria italiana davvero una giungla in cui è facilissimo smarrirsi.

 

È difficile essere scrittori nella nostra epoca e nel nostro paese?

Essere scrittori non è affatto difficile, basta avere buona volontà, tenacia e il tempo da dedicare alla scrittura. Discorso diverso è, invece, essere uno scrittore affermato. Mi spiego. Oggi chiunque può scrivere qualunque sciocchezza gli passi per la mente, auto-pubblicarla e promuoverla online. Ma basta davvero questo per essere uno scrittore? Sicuramente no. Quindi, a mio modo di vedere, essere davvero uno scrittore nella nostra epoca e nel nostro paese non è difficile, è difficilissimo!

 

Immagina di vivere in un luogo ameno e isolato dal mondo dove puoi portare solo quattro libri (non tuoi): cosa scegli?

Allora, sicuramente porterei due libri di Agatha Christie che mi hanno letteralmente rapito: “Dalle nove alle dieci” e “Dieci piccoli indiani”. Non potrei nemmeno fare a meno di ‘Pet Sematary’ di Stephen King e per ultimo credo che non lascerei a casa ‘Angeli e demoni’ di Dan Brown.

 

Sei pronto, come scrittore, per un’editoria unicamente digitale?

Direi di non essere pronta per un’editoria digitale né come scrittrice né come lettrice: tenere in mano un libro in ‘carta e ossa’ non ha davvero prezzo!

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l'autrice

Traduttrice ma soprattutto poetessa e scrittrice.

Ha ricevuto diversi riconoscimenti ed è attiva in varie associazioni culturali e membro di giuria in vari concorsi letterari.

4 commenti su “Intervista a Cassandra Nudo”

  1. Sono con Cassandra quando afferma che ci sono più scrittori che lettori, però io sostengo che tutti hanno il diritto di esprimere la propria libertà. Tutti cantano e incidono, tutti giocano al calcio, tutti recitano, pochi sono Battisti, Totti o Favino e non per questo impediamo loro di farlo; il problema è di garantire a tutti la selezione adeguata e io credo che si può, se lo si vuole! Un abbraccio Giuseppe Virnicchi.

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  2. Sono contento di aver letto questa intervista a Cassandra Nudo, dove emerge una passione per la scrittura profonda, forse i libri gialli sono un po’ offuscati dalla televisione che trasmette in quantita’ industriale questo genere. Con Cassandra condividiamo la stessa passione per l’arbitraggio, inoltre spero che molto presto, in qualita’ di componente della Pro Loco di Gioiosa Ionica e del Club per l’Unesco della stessa cittadina, possiamo averla come ospite per la presentazione di una sua pubblicazione editoriale, visto che entrambi gli enti di cui faccio parte fanno di questo settore culturale un cavallo di battaglia. Nicola Fiorenza

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